Nel caso in cui ci siamo dimenticati di fare domanda per gli assegni familiari è opportuno sapere...Leggi tutto
La famiglia è uno dei legami più forti e, come tale, deve essere tutelato e protetto. I genitori e i figli sono i componenti della famiglia e hanno il dovere di aiutarsi in modo reciproco per affrontare e superare i momenti di difficoltà.
Questa è la regola che seguono normalmente tutte le famiglie, che cercano di venirsi incontro e, quando è possibile, di risolvere le problematiche che possono venirsi a creare. La legge, tuttavia, fa in modo che i genitori abbiano sempre un aiuto per poter provvedere al mantenimento di propri figli e eventuali altri familiari a carico, integrando lo stipendio con una somma che varia a seconda della situazione. In questo modo si ha la possibilità di affrontare con più serenità e con un aiuto concreto i momenti difficili.
Gli assegni familiari sono previsti nel nostro ordinamento fin dagli anni Trenta del secolo scorso, sebbene nel corso del tempo abbiano subito diverse modifiche volte ad adeguarli alle mutate situazioni sociali.
Una delle riforme più significative in materia è intervenuta nel 1988, modificando il regime dei contributi previsti ed anche la denominazione che ora corrisponde ad assegni per il nucleo familiare.
Per essere precisi bisogna, infatti, ricordare che l'assegno familiare è attualmente in vigore solo per certe categorie, come i coltivatori diretti, i mezzadri ed alcuni pensionati delle gestioni speciali, mentre per gli altri lavoratori o pensionati si parla d'assegno per il nucleo familiare, sebbene la precedente denominazione sia ancora diffusa nell'uso comune.
La motivazione a fondamento dell'istituzione dell'assegno al nucleo familiare è nota: integrare il reddito dei lavoratori dipendenti e dei pensionati, in modo da aiutare loro a far fronte alle necessità economiche delle proprie famiglie.
Gli assegni non spettano, infatti, a tutti i dipendenti, o ex lavoratori, bensì solo a coloro che rientrano in una soglia di reddito determinata dalla legge in vigore e dal reddito complessivo del nucleo familiare viene a dipendere anche l'importo del contributo.
Ferma restando la soglia di reddito, ricordiamo che l'ANF, acronimo d'Assegno Nucleo Familiare, è riconosciuto ai dipendenti, anche a coloro che sono in cassa integrazione, in mobilità, in aspettativa o in malattia, ai soci di cooperative, ai pensionati ed ai disoccupati che percepiscono la relativa indennità.